CRONOLOGIA DELLA VITA DI
ANNA IRENE DUCLOS PARENTI
(in work-in-progress e in aggiornamento)
1754 Nasce in Francia da
JEAN-BAPTISTE DUCLOS, forse un ricco signore (?) originario di Bayonne, una
cittadina della regione dei Pyrenées Atlantiques, oppure un Societaire de Le
Groupe du Théâtre de Marais [una Compagnia Teatrale di Parigi dove ha lavorato
l’attrice Marie-Anne de Châteauneuf, in arte M.lle DUCLOS].
1764 (?) Si trasferisce in Italia
dalla Francia e si stabilisce a Firenze in una casa nei pressi del Duomo.
1765 (?) Per poter essere ammessa
presso l’Accademia delle Belle Arti dipinge un “Autoritratto a figura intera”,
ritraendosi acconciata alla turca, (tela attribuita in passato alla pittrice,
sua contemporanea, TERESA ARIZZARA).
1767 (?) A Firenze sposa il pittore
GIUSEPPE (?) PARENTI. Suo marito nel 1749 ha dipinto a Fucecchio alcuni affreschi
nella Cupola dell’Oratorio di San Rocco alle Vedute, nello stesso anno a
Firenze, ha dipinto “San Francesco di Sales”, presso l’Oratorio di San Girolamo
e “San Francesco Poverello” e, nell’anno in corso, degli affreschi di San
Bastiano, dentro la Chiesa della Venerabile Compagnia della Misericordia; egli,
che ha studiato a Roma presso l’Accademia del Nudo del Cav. SEBASTIANO CONCA
prima, a Firenze con VINCENZO MEUCCI poi, ha avuto come allieva la giovane
pittrice e bulinista fiorentina ANNA GALEOTTI.
1768 Va a Roma a studiare la Pittura
all’Encausto insieme a GIUSEPPE ALESSIO VALIANI [o VALLIANI] di Pistoia e a
Miss EMMA JANE GREENLAND di Londra, presso la bottega dell'Abate Gesuita
VINCENZO REQUEÑO Y VIVES, frequentata dai pittori CRISTOFORO UNTERPERGER,
GIUSEPPE CADES, FELICE GIANI, LUIGI CAMPOVECCHIO e soprattutto da GIOVAN
BATTISTA DELL'ERA. In casa del Cardinal STEFANO BORGIA a Roma sulla Salaria o a
Velletri, due salotti frequentati da tantissime personalità, tra cui ENNIO
QUIRINO VISCONTI, ha modo di apprezzare una Stele Funeraria greca del VI-V sec.
a. C. in marmo bianco, raffigurante un atleta col proprio cane, che ricorda
l’iconografia del successivo San Rocco.
1769 Si appassiona alla Poesia così
incomincia a comporre versi e ad improvvisare accompagnandosi con la cetra. A
Roma, frequenta l’Accademia dell’Arcadia dove ha l’opportunità d’incontrare
alcune Pastorelle già famose, come: CATERINA CHRACAS, FORTUNATA SULGHER
FANTASTICI in Arcadia TEMIRA PARRASIDE, MADDALENA MORELLI FERNANDEZ in Arcadia CORILLA
OLIMPICA, TERESA BANDETTINI LANDUCCI, la Principessa PACHECO CAETANI col nome
arcade di LEUCIPPE ERICINIA, la Principessa CHIARA SPINELLI BELMONTE, la
traduttrice arcade LISENE VERISLIA, ecc.
1770 (?) Mentre è Custode GIUSEPPE
BROGI dal nome arcadico ACAMANTE PALLANZIO, diviene Membro dell'Accademia
dell'Arcadia insieme a JACOPO ALESSANDRO CALVI detto il SORDINO che, come
pastore, si chiamerà FELSINEO MACEDONICO. Essendo una donna molto estroversa e
dal temperamento alquanto trasgressivo, ella assume [o le viene assegnato] il
nome arcade di LINCASTA ERICINIA, come a dire “L’ impudica Venere”. In
primavera è di nuovo a Firenze. Qui frequenta la Locanda drll’“Aquila Nera”
gestita dal Balì NICCOLO’ MARTELLI, ma di proprietà di PIO LOMBARDI E VINCENZO
PETRARCHI, al centro della città, dove sono soliti alloggiare illustri
personaggi, viaggiatori del Grand Tour e dove in questo periodo è ospite il
quattordicenne WOLFGANG AMADEUS MOZART insieme a suo padre LEOPOLD. Il
compositore austriaco suona, nella hall di quest’albergo, alcuni pezzi a due
per violino insieme al musicista THOMAS LINLEY e qui si incontra con MARIA
MADDALENA MORELLI FERNANDEZ, dalla quale riceve una poesia a lui dedicata. Un suo parente ANDREA PARENTI è Segretario
di Corte del Granducato di Toscana. Per la sua Cancelleria gli viene riservata
una stanza a Palazzo Pitti. Egli cura i pagamenti da sostenere per il viaggio
di S.A. R. e per sé da Pisa a Roma, per la permanenza in detta città e più
avanti per il viaggio di S.A.R. PIETRO LEOPOLDO Granduca di Toscana di andata a
Vienna e del ritorno in Firenze.
1771 (?) Studia Geometria e
Meccanismo del Corpo Umano con il Gesuita LUCIANO GERMANO RUGGIERO GIUSEPPE
BOSCOVICH o BOSCHOVICZ o BOSCOWITZ poeta, in Arcadia col nome di
NUMENIO ANIGREO, che insegna presso l’Università di Pavia, istituzione appena riformata
da MARIA TERESA D’AUSTRIA, diretta da LORENZO SCAGLIOSI PANNIZZARI. In questa
stessa Università studiano VINCENZO MONTI, CESARE BECCARIA, ALESSANDRO VOLTA.
1772 (?) Presso l’Università di
Pavia studia Fisica ancora con il Prof. BOSCOVICH, dove un’altra donna, MARIA
PELLEGRINI AMORETTI, si sta laureando in ‘Iure Utroque’. Conosce il nuovo
Custode dell’Accademia dell’Arcadia GIOACCHINO PIZZI col nome arcade NIVILDO
AMARINZIO, appena eletto.
1773 (?) Studia Pittura
all’Encausto, ancora col Prof. BOSCOVICH il quale è sempre aggiornato circa le
nuove tecniche di tale metodo, infatti dal 1765 costui è in corrispondenza
epistolare con il grande esperto dell’Encausto, il M° ANTON MARIA LORGNA.
Frequenta la Corte del Granduca di Toscana PIETRO LEOPOLDO. In giugno, presso
la Reale Galleria esegue la sua prima copia, dietro concessione del Direttore
RAIMONDO COCCHI, un “Ritratto del Cav. FRANCESCO REDI” e ben cinque
“Autoritratti”, uno del CARRACCI, uno di CARLO MOOR, uno di CARLO DOLCI e due
di ZAMPIERI, tutte tele che verranno poi esposte presso le Gallerie di Firenze.
In luglio si incontra nella Galleria Reale con MARIA HADFIELD, una pittrice
britannica residente a Firenze, bella e abilissima quattordicenne, sua rivale
in pittura e in amore, anche se cinque anni più giovane di lei. Il 19 giugno
esegue il suo primo “Autoritratto”.
1774 Segue il suo professore
BOSCOVICH a Parigi dov’egli, da alcuni mesi, s’è trasferito per lavoro. Qui
viene nominata Membro dell’Academie des Beaux Arts de France.
1775 Figura su vari giornali
principalmente in veste di pittrice, a volte come IRENE DUCLOS PARENTI, altre
come ANNA PARENTI DUCLOS, altre ancora come ANNA IRENE PARENTI DUCLOS. Dietro
ordine del Granduca PIETRO LEOPOLDO, riproduce la "Madonna del Sacco"
di ANDREA DEL SARTO, affresco nel chiostro della Chiesa dell'Annunziata a
Firenze, per sostituire la copia della Reale Galleria andata distrutta. L’opera, appena ultimata, viene acquistata dal Granduca e destinata a
Palazzo Pitti. Il
Nobile GIUSEPPE BENCIVENNI PELLI assume la Direzione della Reale Galleria di
Firenze.
1776 Si interessa all’Anatomia,
così frequenta il Gabinetto di Fisica di Firenze diretto da FELICE FONTANA dove
sono esposti corpi riprodotti in cera col metodo della Ceroplastica ideati da
GAETANO GIULIO ZUMMO o ZUMBO e frequenta anche lo Studio presso l'Accademia di
Francia a Roma, di GIOVANNI ANTONIO HOUDON, scultore francese di statue
anatomiche. E si interessa alle sculture ottenute dalla tartarizzazione delle
acque dei Bagni di San Filippo presso Siena, ovvero si interessa alla
cosiddetta “Plastica dei Tartari” di LEONARDO DE VEGNI. A Verona frequenta la
Casa del Conte GIOVAN BATTISTA GASOLA dove impara il ‘Metodo dell’Encausto con
la Cera Punica’ del pittore ANTONIO PACCHERI.
1777 Copia, alla Reale Galleria di
Firenze, la "Sibilla Samia" del GUERCINO in diverse versioni e le
vende tutte con profitto. È tenuta molto in considerazione da GIUSEPPE
BENCIVENNI PELLI, tanto che quando il pittore EDMOND BEAULIEU gli fa richiesta
di copiare in Galleria quello stesso quadro, questi lo invita per ciò ad
accordarsi prima con lei.
1778 IRENE PARENTI, donna dal raro
fascino, si incontra sempre con nuovi pittori. L’ultimo della serie è TOMMASO
NISTRI. Nell’aprile copia presso le Gallerie Reali, la “Venere d’Urbino”, un “Autoritratto” di
TIZIANO, un “Autoritratto” di VAN DYCK e una copia d’un “San Giovanni nel
deserto” di RAFFAELLO. In maggio, sempre presso la Reale Galleria di Firenze,
copia cinque "Autoritratti", uno di JACOPO DA PONTE, uno di
REMBRANDT, uno di RUBENS, uno di RAPHAEL MENGS e uno di ZOFFANY. Nello stesso
mese copia l’“Agar o Fatto di Abramo” di PIETRO DA CORTONA, ancora nella Reale
Galleria di Firenze, dove sta lavorando anche MARIA HADFIELD. Riesce a copiare
– però, questa volta, dopo il pittore GIUSEPPE MACPHERSON – un autoritratto di
ZOFFANY. In ottobre, insieme alla poetessa e pittrice irlandese Lady LUCAN,
copia una "Santa Caterina" di TIZIANO. Copia ancora opere di
DOMENICHINO. Riproduce l’”Autoritratto” e la “Sacra Famiglia” di ANNIBALE
CARRACCI e alcuni “Autoritratti” di LEONARDO DA VINCI, tutte opere, anche
queste, conservate presso le Gallerie di Firenze. Copia poi, opere di JACOPO DA
BASSANO, esposte alla Reale Galleria di Firenze e riproduce un “Autoritratto”
di FRANCESCO MAZZOLA detto IL PARMIGIANINO. A settembre copia una “Madonna con
Bambino e Santi” sempre del PARMIGIANINO, una “Madonna con Bambino e Santa
Caterina “ di TIZIANO e ancora un “Autoritratto” di RAPHAEL MENGS. Ha contatti
con l'abate gesuita GIOVANNI ANDRÉS, il quale la ricorda nelle lettere al
fratello, pubblicate col titolo di «Cartas familiares», dove lo ragguaglia circa ogni
suo viaggio nelle varie città d'Italia.
1779 Improvvisa versi insieme a
FORTUNATA FANTASTICI durante un Saggio Storico indetto dal Direttore GIUSEPPE
BENCIVENNI PELLI presso la Reale Galleria di Firenze. Figura sui registri delle
mance presso la Reale Galleria di Firenze. Dipinge un’”Opera ispirata alla vita
di Polimnia”, una delle nove Muse figlie di Zeus e Mnemosine, madre di Eros o
di Orfeo avuto da Eagro, Ninfa creatrice della Lira oltre che protettrice del
Canto, della Danza e della Pantomima. Va a Roma presso il suo studio ad insegnare la pittura ad encausto ad alcuni allievi, in veste di assistente del Cav. GIOVANNI FABBRONI naturalista, collaboratore del Direttore FELICE FONTANA all'organizzazione
del Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze; ma soprattutto va per dipingere “Cleopatra”, una pittura all’Encausto su lavagna, di cm. 79x57, ispirandosi alla “Cleopatra”, un olio su ardesia, del 1548, di cm. 81x56, del pittore rinascimentale fiorentino JACOPINO DEL CONTE, giacente presso la Galleria Borghese a Roma.
1780 Copia nel novembre presso la
Reale Galleria di Firenze la “Cortigiana Olandese” di FRANS VAN MIERIS il
Vecchio. Dipinge un “Autotiratto” (che in un primo momento viene attribuito a
TERESA ARIZZARA, poi nel 2010 a lei).
1781 (?) Muore suo marito il Signor
GIUSEPPE (?) PARENTI. Viene sepolto nella cappella di famiglia, nel cimitero in
via delle Siepi a Livorno?
1782 Pubblica
"Canzonetta", un poemetto tratto dalle sue "Rime
Anacreontiche", sul ‘Giornale Enciclopedico di Letteratura Italiana e
Oltremontana’ n. 1 e 2, del Duca DI SERMONETA, edito in Italia a spese di
RANIERI DELVIVO. Nel luglio copia presso la Reale Galleria di Firenze, un
disegno di "Sculture Antiche" o meglio “Statue sparse della Tribuna”
su commissione del Conte CARLO DI GOES. Figura sulla Stampa dove viene
menzionata come pittrice e poetessa col nome di IRENE ANNA PARENTI DUCLOS o
IRENE DUCLOS PARENTI. Copia le statue “della Tribuna”, quella “di Niobe, quella
“di Mercurio” e altre statue “sparse nella Galleria”.
1783 Viene accreditata presso la
Corte del Granduca di Toscana PIETRO LEOPOLDO. Esegue su commissione di
RAIMONDO COCCHI, Ex-Direttore della Reale Galleria di Firenze, un “Ritratto di
GIUSEPPE HILARIUS VON ECKHEL”, Abate Gesuita, Numismatico. Esegue un secondo
'”Autoritratto a mezzo busto” e lo firma nel retro sulla tela, con la scritta
“IRENE del fu GIO: BATTA DUCLOS né PARENTI. Fece 1783". Il 12 gennaio è
ammessa come membro all’Accademia del Disegno di Firenze. Il 12 Aprile viene
aperta dal Sig. GESUALDO FERRI, Provveditore per nuovi Accademici, alla Reale
Accademia del Disegno la solita Adunanza Generale per la conferma delle
rispettive cariche, e per discorrere dei diversi affari a profitto dei Giovani
studiosi; in tale occasione è proposta insieme agli Accademici Professori: Sig.
LUIGI AMMISTANI Pittore Veronese, Sig. ANTONIO DE DOMINICIS Pittore Napoletano
Direttore della Reale Accademia di Napoli, Sig. PASQUALE CIOFFO Pittore di
Architettura Napoletano, Sig. LUCA RISTORINI Architetto Fiorentino oltre ai
soggetti Accademici Dilettanti: Sig. PAOLO ANTONIO MOLLO Duca di Luciano Barone
di Castel Franco ecc., Sig. Commendatore FRANCESCO ALEMANNO DE’ PAZZI, il sig.
Marchese Cavaliere GIUSEPPE NICCOLINI, Sig.ra Contessa BIANCA ANGUISSOLA nata
BUSCA di Milano. Poi è a Roma presso la bottega dell'Abate Gesuita GIUSEPPE
PIGNATELLI, vicino al Colosseo, a studiare la Pittura all’Encausto. Qui il
Maestro le affida l’incarico di fare gli onori di casa accogliendo e
intrattenendo gli altri Accademici e scolari, come il Conte CESARE MASSIMILIAN0
GINI, Padre LORENZO CASTELLARI, GIUSEPPE MARTINELLI GIBELLI o CIBELLI, FILIPPO
GARGALLI o BARGALLI, VINCENZO MAZZA, BAGLIONI, Miss EMMA JANE GREENLAND e
TERESA TESI. Diviene membro dell'Accademia del Disegno di Firenze insieme a
CHIARA SPINELLI BELMONTE. Il 2 luglio si reca a Livorno per proporre [al
magazzino di GIACINTO MICALI] i suoi quadri rimasti da molto tempo invenduti. È
invitata a tenere all’Accademia Clementina di Bologna, presieduta da GIUSEPPE
ALESSIO VALIANI, una pubblica dimostrazione di pittura ad encausto, di cui le «Memorie Enciclopediche della Società Letteraria di Bologna» di quest'anno, dirette dall'Avvocato RISTORI forniscono un esaudiente resoconto.
1784 Ispirandosi al Dramma di
Francesco Berni del XVII secolo intitolato “L’Ali d’Amore”, riproposto nel 1760
da GIAMMARIA MAZZUCCHELLI nel suo
libro edito a Brescia da GIAMBATTISTA BOSSINI, pubblica fra le sue ‘Rime
Anacreontiche’, il poemetto dallo stesso titolo "L'Ali d'Amore”, sul
‘Parnaso Italiano’ edito a Bologna dalla Società Enciclopedica stampato da F.
V. A. CAVALLONI e da DOMENICO LAURENTI. In questa stessa raccolta figurano, tra
gli altri, alcuni versi del poeta VINCENZO MONTI di Roma e delle poetesse:
MARIA FORTUNA di Pisa, SILVIA CURTONI GUASTAVERZA VERONESE di Brescia, PAOLINA
SECCO SUARDO GRISMONDI di Bergamo, FRANCESCA ROBERTI FRANCO di Padova. Nella
prefazione di questa edizione del giornale dedicata agli sposi CARLO FILIPPO
ALDOVRANDI e TERESA GNUDI, assieme ad altri, viene definita "Illustre
scrittrice di poesie di grande pregio". Fin dai primi mesi dell’anno
continua a frequentare l’Accademia Clementina di Bologna fondata dal Conte
LUIGI FERDINANDO MARSILI e da GIAMPIERO ZANOTTI. Dipinge ad Encausto: un
“Amorino” di GUIDO RENI e un “San Giovanni nel Deserto”, un “Paesaggio” e
ancora un “Paesaggio”. E opera presso la bottega del M° JOSÉ PIGNATELLI Y
MONCAYO a Bologna, ancora insieme ai colleghi Accademici e scolari: il Conte
CESARE MASSIMILIAN0 GINI, Padre LORENZO CASTELLARI, GIUSEPPE MARTINELLI,
GIBELLI o CIBELLI, FILIPPO GARGALLI o BARGALLI, VINCENZO MASSA o MAZZA, ANTONIO
ASTORGANO ABAJO, FELICE CAMPI, GIACOMO GATTI, ANDREA MONES, ANDREA MONES, GIUSEPPE FERRER, gesuita, GIUSEPPE ARTIOLI e
TERESA TESI, figlia del celebre MAURO ANTONIO TESI. A Bologna frequenta inoltre
la casa del M° VINCENTE REQUEÑO Y VIVES insieme al poeta Conte ALFONSO VARANO e
ai pittori VINCENZO MASSA, PAOLO DARDANI, BAGLIANI e MARTINELLI, intrattenendo
gli ospiti con le grazie della sua pittura e con i canti delle sue poesie.
REQUEÑO, nei suoi ‘Saggi sul ristabilimento dell’antica arte de Greci e de’
Romani Pittori’, pubblicato a Roma, la paragona alla famosa pittrice
dell’antica Roma “Lala Cicicena” e scrive: “La celebrata Signora Irene Parenti,
pittrice assai nota in Firenze …, animando nel Parnaso Italiano le sue
graziosissime Canzoni, e dilettandosi coi suoi correttissimi Quadri …, amena
Poetessa e leggiadra Pittrice …, le
Gazzette annunziarono al Pubblico alcuni dei suoi preziosi lavori …”. E le sue
opere compaiono descritte sul ‘Giornale Enciclopedico di Bologna’ e in alcuni
articoli ancora di VINCENZO REQUEÑO. Fa “Ritratti imitando i volti delle figure
classicistiche”, copia “Volti dalle antiche statue”, fa un “Quadretto che imita
l’antico” “suscitando molto rumore in Firenze”. Lascia in casa di GIUSEPPE
PIGNATELLI alcuni dei suoi “Lavori ad Encausto”, altri porta con se a Firenze
presso la sua bottega dove torna a lavorare. Miss EMMA JANE GREENLAND, una
pittrice britannica che ha studiato anche lei con GIUSEPPE PIGNATELLI, diventa
sua allieva e la segue a Firenze per continuare la pratica della Pittura
all’Encausto. GIUSEPPE BECCHETTI e il pittore, suo amico, JACOPO ALESSANDRO
CALVI detto SORDINO, la propongono come membro all'Accademia Clementina delle
Belle Arti di Bologna presieduta dal suo compagno di studi, il pittore
pistoiese GIUSEPPE ALESSIO VALIANI. Il 21 dicembre ottiene parere favorevole
dalla commissione. Assistita da GIOVANNI FABBRONI e da MARCO LASTRI dipinge
“Belle Teste, in parte ritratte da statue” e “Belle Teste in parte ideali
imitanti l’antico”, “con una facilità e prontezza incredibile. Le vende assai
caramente ai curiosi, e ancora di più agli stranieri”. E dipinge un “Quadretto
scambiato per un’opera di antico maestro”. Dipinge cioè una ”Cleopatra” ad
Encausto su lavagna, ispirandosi probabilmente alla “Cleopatra” di GUIDO RENI.
Questo dipinto finisce nelle mani di Cav. LUIGI MICHELI, un importante
collezionista, il quale - secondo quanto risulta in una lettera del Marchese
RIDOLFI al Prof. PETRINI - la fa analizzare dal noto Professore di Chimica
ANTONIO TARGIONI TOZZETTI perché, a prima vista, la scambia per un’opera
antica. E Don ANTONIO CONCA, Abate Gesuita di Ferrara scrive all’Abate Gesuita
GIULIO PERINI: ‘Requeño partì per Bologna [da Mantua], e per la posta di ieri
abbiamo ricevuta una sua lettera nella quale dice che la Signora IRENE PARENTI
- amica di J. PIGNATELLI – porterà per codesta Accademia [quella di Mantua del
Cav. Marchese Bianchi nella di lui casa] un quadro all’encausto’. Dietro
commissione di Sua Eccellenza GIOVANNI BATTISTA COSTABILI CONTAINI, Intendente
Generale a Ferrara della Casa Imperiale di Francia, esegue il “Ritratto di
GUIDO III VILLA, Cavaliere Gran Croce dell’Ordine di San Maurizio e San
Lazzaro”. Scrive di lei GIUSEPPE ANGELELLI sulle ‘Memorie Enciclopediche di
Bologna’. Organizza una spedizione a Ferrara di una cassa con «libri (Poesie),
carte stampate (Incisioni?) e dodici tele dipinte moderne (Copie)» a cui si
aggiunge uno strumento musicale (una Cetra?). Viaggia per l’Italia alla ricerca
di stampe e disegni per la sua collezione privata e acquista anche su
commissione di altri amatori. Ulteriori destinazioni sono Roma, Piacenza,
Ferrara, Lucca, Vienna, Londra, la Polonia, la Francia. I documenti
amministrativi intercorrono quindi tra Firenze e la Dogana di Siena e
riguardano l'esportazione e movimento dell'opera d'arte in territorio toscano.
Vende parecchi quadri in tutta la Toscana.
1785 Copia nel gennaio un "San
Pietro" da GUIDO RENI alla Galleria della Famiglia SAMPIERI in Bologna.
Diviene membro dell'Accademia di San Luca, il cui Principe è ANTON VON MARON.
Ciò avviene per effetto della congiunzione tra l’Accademia Clementina di
Bologna e l’Accademia di San Luca di Roma. E per questo viene elogiata sulla
‘Gazzetta Toscana’ che la definisce ‘Celebre pittrice’. Incontra l'Abate
Gesuita GIOVANNI ANDRÉS insieme con le poetesse MARIA MADDALENA MORELLI
FERNANDEZ dal nome arcade CORILLA OLIMPICA e FORTUNATA SULGHER FANTASTICI
MARCHESINI dal nome arcade TEMIRA PARRASIDE, ma poi viene da costui definita
“poetessa inferiore alle altre due”. Vende alcuni suoi lavori ad Encausto
realizzati in casa di GIUSEPPE PIGNATELLI a Bologna, destinati a lontani paesi
d’Europa, altri ne espone a Firenze. La sua allieva Miss GREENLAND, ormai
espertissima della Pittura ad Encausto – ha sperimentato anche le tecniche
utilizzate dal Prof. JOHANN HEINRICH MÜNTZ e quelle di GIOVAN BATTISTA DELL’ERA
– nel mese di novembre torna nella sua patria, in Gran Bretagna.
1786 GIOVANNI GREPPI, Socio della
Reale Accademia Fiorentina, parla di IRENE DUCLOS PARENTI come Pastorella
Arcade col nome di LINCASTA ERICINIA nella sua Tragedia ‘Odoardo’, edito a Venezia
da GIACOMO STORTI, definendola: ‘Lincasta onor de’ sacri Arcadi campi, anzi,
cred’io, Camena che sì non tratta mortal man la Cetra’. Legge la pubblicazione
“Della Cerografia”, ovvero un trattato intorno alla pittura ad encausto, dello
scienziato gesuita GIUSEPPE TOMMASELLI.
1787 (?) Fa il ritratto di sua
figlia. Si reca a Milano e qui osserva le opere di DANIELE CRESPI, col pittore
ANTON FRANCESCO BIONDI autore del quadro "Il Notaio GIUSEPPE MACCHI"
per l'Ospedale Maggiore di Milano; studia per lungo tempo quelle di LUDOVICO
CARRACCI e a Bologna ha occasione di visionare anche quelle di FLORIO MACCHI e
dei suoi fratelli GIOVANNI MACCHI e GIULIO CESARE MACCHI. A Firenze frequenta
la casa di MARIA MADDALENA MORELLI FERNANDEZ, in Arcadia CORILLA OLIMPICA, di
fronte alla Locanda “Aquila Nera”. Il 28 luglio assiste alla Corsa del Cocchi
che si svolge in città a Piazza San Francesco, vinta dal cocchio con il cavallo
e il fantino dalla divisa celeste di proprietà di PIO LOMBARDI, uno dei due
soci padroni della Locanda “Aquila Nera”. A Bologna ha contatti con GIOVANNI
FABBRI, pittore e incisore e con GAETANO GANDOLFI e GREGORIO CASALI, Membri
dell’Accademia Clementina.
1788 E’ molto impegnata a scrivere
Rime Anacreontiche, a recitarle improvvisandole e a cantarle accompagnandosi
con la Cetra, nei salotti più prestigiosi del Granducato di Toscana, della
Repubblica Veneta e altrove.
1789 Copia, in luglio,
dalle Gallerie di Firenze, opere di GUERCINO, un “Autoritratto” di ZOFFANY, due
“Autoritratti” di MENGS, “Venere, Satiro e Amorini”, definito “Baccante”, di
ANNIBALE CARRACCI. Copia e vende al
Principe MICHAŁ JERZY PONIATOWSKI, Primate, fratello del Re di Polonia, due
copie di “Testa della Giuditta” da RUBENS. Nel luglio copia “Endimione” di
GIOVANNI FRANCESCO BARBIERI detto IL GUERCINO. Frequenta le due Case
dell’Albergo “Aquila Nera” di proprietà di PIO LOMBARDI E VINCENZIO PETRARCHI
(la prima presso il Palazzo appartenuto ad ARNOLFO DA CAMBIO nel XIII secolo e
a PIETRO BENBO nel XVI, la seconda presso il Vecchio Seminario), in quanto
affollate di nobili forestieri tutti potenziali suoi committenti, come il
Principe Primate di Polonia MICHAŁ JERZY PONIATOWSKI che, come lei, peraltro
parla francese. Frequenta il pittore ANDREA CELESTINO napoletano vivente a Firenze, l’inglese ARTAUD e il pittore austriaco
girovago LUDWIG GUTTENBRUNN.
1790 L’Accademia di Pittura di
Firenze la riceve insieme alla pittrice Signora BIANCA ANGUISCIOLA BUSCA di
Milano. Scrivono di lei JOSEF JÉROME LE FRANÇAIS DE LALANDE nel suo ‘Voyage en
Italie’, pubblicato a Ginevra. Viene nominato Custode dell’Accademia
dell’Arcadia LUIGI GODARD col nome arcade CIMANTE MICENIO. Entra in contatto
con il Principe MICHELE GIORGIO PONIATOWSKI fratello del Re di Polonia, perché
questi, col nome di AURENIO FALEREO è, come lei, Membro dell’Accademia
dell’Arcadia di Roma e anche attraverso
i suoi maestri e compagni di lavoro GIUSEPPE ALESSIO VALIANI, futuro Presidente
dell’Accademia Clementina, JACOPO ALESSANDRO CALVI e GREGORIO GUGLIELMI, tre
pittori che già lavorano per la Corte di
Varsavia. Il Principe MICHELE GIORGIO PONIATOWSKI visita la sua bottega
e subito scrive, a GAETANO GHIGGIOTTI Segretario del Re di Polonia STANISLAO
AUGUSTO, d’aver trovato a Firenze “una buona copista” che potrebbe riprodurre
ad un prezzo molto inferiore a quello dell’originale, l’Autoritratto di
ELISABETTA VIGÉE-LEBRUN richiesto dal re, ma il re preferirà acquistare, in
sostituzione, un ritratto, dal prezzo più accessibile, della Principessa GIULIANA
PUBLICOLA FALCONIERI SANTACROCE dipinto da ANGELICA KAUFFMANN.
1791 (?) A Bologna le viene
commissionato il ritratto di GIUSEPPE BECCHETTI. Si abbona all'’Etruria
Pittrice’ diretta da MARCO LASTRI. Esegue copia da RUBENS della “Madonna della
cesta” destinata al Principe MICHELE GIORGIO PONIATOWSKI.
1792 Copia opere di GUERCINO. Al
Principe MICHELE GIORGIO PONIATOWSKI Primate di Polonia vende il “Ritratto
della figlia di Irene Parenti”. Per lui copia presso la Galleria Corsini di
Firenze, da ALBANI, una “Venere e Amorini” e presso la Galleria Palatina di
Firenze: la “Madonna della seggiola” da RAFFAELLO, la “Madonna della cesta” da
RUBENS e “Giuditta con la testa di Oloferne” da BRONZINO. Ha ancora contatti
con l'abate JUAN ANDRÉS. Frequenta il pittore LUIGI ADEMOLLO milanese giunto da Roma a Firenze per l'affresco della Pergola.
1793 Copia due “Opere di pittori
del passato” presso la Reale Galleria di Firenze per il Principe MICHAŁ JERZY
PONIATOWSKI Primate di Polonia. Il 30 ottobre esegue un’”Opera Pittorica in
Miniatura”. Frequenta i Poeti dell’Accademia Fiorentina e gli Accademici
Armonici tra cui il violinista livornese PIETRO NARDINI col suo allievo LUIGI
TORELLI. Con loro partecipa alle Feste Accademiche di “Suono e Canto” che si
svolgono presso la Sala “in Porta Rossa” e presso il Teatro “della Pergola”.
1794 Copia un'opera di TIZIANO per
concessione del Direttore delle Reali Gallerie di Firenze TOMMASO PUCCINI.
Questa sarà la sua quarantesima opera copiata in Galleria in 21 anni. Conosce
il noto architetto fiorentino Prof. GIUSEPPE DEL ROSSO, intimo amico del Cav.
GIOVANNI FABBRONI. Il 4 Dicembre è a Roma all'Adunanza dei Pastori Arcadi
tenuta nel Serbatoio d’Arcadia per la conferma di LUIGI GODARD a Custode
dell’Accademia dell’Arcadia. Qui incontra TERESA BANDETTINI LANDUCCI, nome
arcade AMARILLI ETRUSCA e il Principe MICHAŁ JERZY PONIATOWSKI. Muore il suo
amico e Direttore dell’Accademia Clementina GIUSEPPE BECCHETTI.
1795 Il 5 febbraio muore di morte
improvvisa a Firenze. Viene sepolta nella cappella della famiglia di suo
marito, nel cimitero in via delle Siepi a Livorno? Il suo decesso viene
denunciato sulla ‘Gazzetta Toscana’ n° 7 a pag. 26. E in questa occasione lei
viene definita ‘Celebre Pittrice’. Scriveranno ancora di lei: il ‘Giornale
Europa Letteraria’, il Marchese GIUSEPPE BIANCHI di Mantova, ‘La Memoria
Enciclopedica di Bologna’, il ‘Nuovo Giornale dei Letterati di Pisa’, PIER
CATERINO ZENO sul ‘Giornale dei Letterati d’Italia’ edito da G. G. HERTZ a
Venezia, poi LUIGI UGHI, LEOPOLDO FERRI, CHRACAS, GIUSEPPE DEL ROSSO
sull’’Osservatore Fiorentino’, GIOVANNI BATTISTA ZANNONI, PIER ANTONIO ZANONI,
oltre a UGO FOSCOLO, UMBERTO LIMENTANI e J. M. A. LYNDON negli ‘Scritti vari di
critica storica e letteraria, 1817-1827’ e a FEDERICO ALZIERI in “Notizie dei
Professori del Disegno in Liguria”.
OPERE LETTERARIE DI
ANNA IRENE DUCLOS PARENTI
(esistenti e da rintracciare, comunque menzionate nei documenti negli
archivi)
Opere esistenti
1. “Canzonetta”
Poemetto.
(Giornale Enciclopedico di Letteratura Italiana e Oltramontana, Ranieri Del Vivo, Italia
1782, II, pp 80-83)
2. “L'Ali d'Amore”
Anacreontica.
(Parnaso Italiano o sia Raccolte di Poesie scelte di autori viventi,
Società Enciclopedica, Bologna 1784, pp. 36-41)
Opere da rintracciare
3. ”Rime Anacreontiche”
Raccolta di Poemetti.
(Giornale Enciclopedico di Letteratura Italiana e Oltramontana, Ranieri Del Vivo, Italia,
s.d.) (Parnaso Italiano o sia Raccolte di Poesie scelte di autori viventi,
Società Enciclopedica, Bologna, s.d.)
4. ”Canzoni”
Raccolta di Canzoni.
(Giornale Enciclopedico di Letteratura Italiana e Oltramontana, Ranieri Del Vivo, Italia,
s.d.) (Parnaso Italiano o sia raccolte di poesie scelte d’autori viventi,
Società Enciclopedica, Bologna s.d.)
OPERE PITTORICHE DI
ANNA IRENE DUCLOS PARENTI
(esistenti e da rintracciare, comunque menzionate nei documenti negli
archivi)
SEGUONO LE PAGINE CON LA SCANNERIZZAZIONE DELLE OPERE PITTORICHE DA 1 a 43
PUBBLICATE SUL LIBRO “IRENE PARENTI”:
44. Copia del quadro “Amorino” di Guido Reni.
Tratta dall’originale in Bologna.
Pittura all’Encausto.
(Juan Francisco Masdeu, Requeño, il vero inventore delle più utile scoperte
della nostra età, Roma 1806, pp. 11-13) (Antonio Astorgano Abajo, San José
Pignatelli 1735 – 1811 y Vincente Requeño 1734 – 1811, Socios de la Academia
Clementina,[in:] “Cuadernos Dieciochistas 5, 2004”, Sociedad Española de
Estudios del Siglo XVIII de la Real Academia de Historia, Madrid 2007)
45. Copia del quadro “San Giovanni nel Deserto”
Tratta dall’originale in Bologna.
Pittura all’Encausto.
(Juan Francisco Masdeu, Requeño, il
vero inventore delle più utile scoperte della nostra età, Roma 1806, pp. 11-13)
(Antonio Astorgano Abajo, San José Pignatelli 1735 – 1811 y Vincente Requeño
1734 – 1811, Socios de la Academia Clementina,[in:] “Cuadernos Dieciochistas 5,
2004”, Sociedad Española de Estudios del Siglo XVIII de la Real Academia de
Historia, Madrid 2007)
46. “Paesaggio”
Quadro ad Encausto dipinto nella casa di Roma o di Bologna di Giuseppe
Pignatelli.
(Juan Francisco Masdeu, Requeño, il vero inventore delle più utile scoperte
della nostra età, Roma 1806, pp. 11-13) (Antonio Astorgano Abajo, San José
Pignatelli 1735 – 1811 y Vincente Requeño 1734 – 1811, Socios de la Academia
Clementina,[in:] “Cuadernos Dieciochistas 5, 2004”, Sociedad Española de
Estudios del Siglo XVIII de la Real Academia de Historia, Madrid 2007)
47. “Paesaggio”
Quadro ad Encausto dipinto nella casa di Roma o di Bologna di Giuseppe
Pignatelli.
(Juan Francisco Masdeu, Requeño, il vero inventore delle più utile scoperte
della nostra età, Roma 1806, pp. 11-13) (Antonio Astorgano Abajo, San José
Pignatelli 1735 – 1811 y Vincente Requeño 1734 – 1811, Socios de la Academia
Clementina, [in:] “Cuadernos Dieciochistas 5, 2004”, Sociedad Española de
Estudios del Siglo XVIII de la Real Academia de Historia, Madrid 2007)
48. “Belle Teste ritratte da statue”
Dipinti del 1784.
(Marco Lastri, L’Osservatore Fiorentino sugli edifici della sua patria,
Firenze 1831, pagg. 30, 31, 32 – aggiornato da Giuseppe del Rosso)
49. “Belle Teste ideali imitanti l’antico”
Dipinti del 1784.
(Marco Lastri, L’Osservatore Fiorentino sugli edifici della sua patria,
Firenze 1831, pagg. 30, 31, 32 – aggiornato da Giuseppe del Rosso)
50. “Cleopatra”
Pittura all’Encausto su lavagna
Dipinto del 1784 (?)
(Gino Capponi, Antologia, pag. 497)
50. “Cleopatra”
Pittura all’Encausto su lavagna, del
1779, cm. 79x57, ispirata alla “Cleopatra”, opera di Jacopino Del Conte (Firenze
1510 - Roma 1598), olio su ardesia cm. 81x56, del 1548, giacente presso
Galleria Borghese a Roma.
Dipinto appartenuto dal 1779 al 1818
alla Famiglia Monti o Monte Santa Maria in Firenze; nel 1818 si trovava nella
Villa Adriana di Tivoli; dal 1818 al 1860 è appartenuto a Luigi Micheli; nel
1860 a Ernest Des Varannes; nel 1880 al Barone Benneval; nel 1914 al mercante
Fernando Massa in Sorrento. Attualmente l’opera risulta perduta.
(Gino Capponi, Antologia, pag. 497)
(Delphine Burlot, Fabriquer l’antique: Les contrefaçons de peinture murale antique au
XVIIIe siècle, Centre Jean Bérard, Napoli 2012)
51. ”Quadretto ispirato all’antico”
Pittura all’Encausto.
Dipinto del 1784.
(Marco Lastri, L’Osservatore Fiorentino sugli edifici della sua patria,
Firenze 1831, pagg. 30, 31, 32)
52. “Opera ispirata alla Musa
Polimnia”
Pittura del 1779.
(Nono Annuario di Accademia Etrusca di Cortona, Cortona 1934)
53. “Ritratto di Guido III Villa”
Olio su tela, eseguito a Ferrara nel 1784, su commissione di Sua Eccellenza
Gio Battista Costabili Containi, Intendente Generale a Ferrara della Casa
Imperiale di Francia.
(Luigi Ughi, Compendiose notizie storiche intorno alla vita del nobilissimo
Sig. Marchese Guido III Villa e del suo cospicuo casato ferrarese, Bianchi e
Negri al Seminario, Ferrara 1810, parte II)
54. “Ritratti imitando i volti delle figure classicistiche”
Dipinto del 1784.
(Marco Lastri, L’Osservatore Fiorentino sugli edifici della sua patria,
Firenze 1831, pagg. 30, 31, 32 – aggiornato da Giuseppe del Rosso)
55. “Lavori ad Encausto”
Dipinti del 1784.
Lasciati a Roma in casa di Giuseppe Pignatelli.
(Marco Lastri, L’Osservatore Fiorentino sugli edifici della sua patria,
Firenze 1831, pagg. 30, 31, 32 - – aggiornato da Giuseppe del Rosso)
56. Copie di “Opere di pittori del passato”
Dipinti del 1793.
(Marco Lastri, L’Osservatore Fiorentino sugli edifici della sua patria,
Firenze 1831, pagg. 30, 31, 32 – aggiornato da Giuseppe del Rosso)
57. “Statue”
Nella Tribuna.
Dipinto del 1782.
Richiesta di copiare del 23 luglio 1782.
(Archivio Gallerie di Firenze, Permessi per copiare oggetti d'arte, Firenze
1782)
58. “Statue della Niobe”
Dipinto del 1782.
Richiesta di copiare del 23 luglio 1782.
(Archivio Gallerie di Firenze, Permessi per copiare oggetti d'arte, Firenze
1782)
59. “Statue di Mercurio”
Nella Stanza dei Bronzi Moderni.
Dipinto del 1782.
Richiesta di copiare del 23 luglio 1782.
(Archivio Gallerie di Firenze, Permessi per copiare oggetti d'arte, Firenze
1782)
60. “Statue”
Sparse nella Galleria.
Dipinto del 1782.
Richiesta di copiare del 23 luglio 1782.
(Archivio Gallerie di Firenze, Permessi per copiare oggetti d'arte, Firenze
1782)
61. “Miniatura”
Dipinto del 1793.
Richiesta di copiare del 30 ottobre 1793
(Archivio Gallerie di Firenze, Permessi per copiare oggetti d'arte, Firenze
1793, f. XXVI, n. 10/33)
62. “Autoritratto”
Dipinto del 1773.
Richiesta di copiare del 19 giugno 1773.
(Archivio Gallerie di Firenze, Permessi per copiare oggetti d'arte, Firenze
1773, f. VI, n. ... XIII, n. 154/31)
63. “Autoritratto”
con ornamento dorato, e cartellina in piè.
(Piero Pacini, Le sedi dell'Accademia del disegno: al "Cestello"
e alla "Crocetta", L. S. Olschki, Firenze 2001)
64. “Autoritratto”
Dipinto del 1780.
Olio su tela cm. 64x52
Un primo momento viene attribuito a TERESA ARIZZARA, poi nel 2010 viene
attribuito a lei.
Conservato agli Uffizi di Firenze, Depositi, N. Inv.1890.
(Giovanna Giusti, Firenze 2010)
65. “Autoritratto”
Dipinto del 1765
Olio su tela cm. 58 x 48,
Conservato nella Galleria degli Uffizi, Depositi, Firenze, N. Inv. 6856.
(Melissa Lee Hyde,François Boucher, Making up the rococo: François Boucher
and his critics, The Getty Research Institute, Los Angeles 2006)
66. “Carte stampate”
Incisioni? del 1784
Da documenti doganali tra Firenze e Siena
(Annali della Scuola normale superiore di Pisa: Classe di lettere e
filosofia, La Scuola, 2003)
67. “Dodici tele dipinte moderne”
Copie? del 1784
Da Dichiarazioni doganali tra Firenze e Siena
(Annali della Scuola normale superiore di Pisa: Classe di lettere e
filosofia, La Scuola, 2003)
Irene Parenti Duclos
on Stage and on Television
(Da: Wikipedia)
In 2006, Italian playwright Alberto Macchi published his script for a play based loosely on the biographical research he conducted on Irene Parenti Duclos.
Nel 2006, il drammaturgo italiano Alberto Macchi ha pubblicato la sua sceneggiatura per una commedia basata vagamente sulla ricerca biografica che ha condotto su Irene Parenti Duclos.
A segment featuring the life and works of Irene Parenti Duclos are part of the PBS television special Invisible Women: Forgotten Artists of Florence, an Emmy-winning program (2013) based on the 2009 book of the same title by Jane Fortune.
Un segmento che racconta la vita e le opere di Irene Parenti Duclos fa parte dello speciale televisivo PBS Invisible Women: Forgotten Artists of Florence, un programma vincitore dell'Emmy (2013) basato sull'omonimo libro del 2009 di Jane Fortune.
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0.300 - 20.1.19